
Dott.ssa Monica Di Stefano
Psicologia / Società
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Mamma mi racconti il coronavirus?
Rassegna di strumenti disponibili gratuitamente sul web per aiutare i genitori a parlare della Pandemia da Covid-19 con i loro bambini.
Tutto il mondo, in questi primi mesi del 2020, si sta indubbiamente confrontando con uno dei momenti più drammatici dell’ultimo secolo, forse mai vissuti dopo le guerre: la diffusione pandemica dell’infezione da Coronavirus (Covid-19) rende la dimensione di questo fenomeno quasi “apocalittica”.
Per lo più, dall’inizio del lock down, ognuno di noi ha verosimilmente attraversato un primo, immediato, “stadio” di confusione e stordimento, causato dalla repentina, imprevedibile e brusca frenata, con il passaggio da una vita carica e forse anche appesantita di impegni, a una stasi, una “reclusione” forzata in isolamento, con una forte limitazione alla propria libertà personale. Vai all’articolo “Mamma mi racconti il coronavirus?”

Dott.ssa Monica Di Stefano
Neuropsichiatria
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Le paralisi cerebrali infantili: definizione, tecniche neuroriabilitative e terapie alternative
Introduzione
Le paralisi cerebrali infantili (PCI) sono un gruppo di disturbi permanenti dello sviluppo del movimento e della postura, che causano una limitazione delle attività, attribuibili ad un danno permanente (non progressivo) verificatosi nell’encefalo nel corso dello sviluppo cerebrale del feto, del neonato o del lattante. Le manifestazioni principali delle paralisi cerebrali infantili consistono in disturbi motori che sono spesso accompagnati da disturbi sensitivi, sensoriali, percettivi, cognitivi, comunicativi, comportamentali, epilessia e da problemi muscoloscheletrici secondari (Rosenbaum et al., 2006). Le PCI sono dunque condizioni determinate da alterazioni del sistema nervoso centrale per cause pre, peri o post-natali, che intervengono sull’encefalo prima che se ne completi la crescita e lo sviluppo; le forme di PCI sono quindi estremamente eterogenee in termini di eziologia, tipo e gravità del disturbo stesso (Bax et al., 2005; Mutch et al., 1992; Bax 1964). Le manifestazioni delle paralisi cerebrali infantili non sono da considerarsi “stabili”, nel senso che esse variano in base alla sede ed estensione del danno e possono modificarsi grazie al trattamento riabilitativo (soprattutto se precoce), in considerazione dei processi di plasticità cerebrale. Vai all’articolo “Le paralisi cerebrali infantili: definizione, tecniche neuroriabilitative e terapie alternative”
Dott.ssa Monica Di Stefano
Disturbi dell'apprendimento
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I disturbi del linguaggio in età evolutiva
Nell’ambito dei disturbi del linguaggio si riconoscono due categorie:
- i Disturbi di linguaggio “Secondari”, che si presentano in associazione a un disturbo di origine primaria (deficit neuromotori, cognitivi, sensoriali ecc.);
- i Disturbi Specifici di Linguaggio (DSL), che non dipendono da altri deficit e si presentano con una compromissione specifica dell’abilità di linguaggio.
Il Disturbo specifico del linguaggio (Developmental Language Impairment o disfasia) viene considerato il più comune disturbo dello sviluppo.Nel bambino con disturbo specifico del linguaggio, la normale acquisizione del linguaggio è alterata fin dalle prime tappe dello sviluppo. I disturbi specifici dell’acquisizione dell’eloquio e del linguaggio presentano come sequele dei disturbi associati, quali ad esempio la difficoltà nella lettura e scrittura, problemi nelle relazioni interpersonali e disturbi comportamentali ed emozionali. Vai all’articolo “I disturbi del linguaggio in età evolutiva”

Dott.ssa Monica Di Stefano
Neuropsichiatria
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