Psicoterapia dell’adolescenza
L’adolescenza è un momento di grandi cambiamenti legati al passaggio dall’età infantile a quella adulta.
Tale passaggio che inizia con la pubertà è sempre molto complicato poiché implica l’accettazione di tanti nuovi vissuti emotivi e in alcuni casi può rivelarsi più difficile del previsto fino al punto di lasciare l’adolescente in una condizione di empasse, definita anche “stallo”.
Questo momento in cui è come se si arrestasse il processo di crescita è dovuto alla difficoltà dell’adolescente a “far entrare a far parte della propria persona” le crescenti nuove sensazioni, i nuovi vissuti, i nuovi bisogni.
Il bisogno di intimità, il bisogno di indipendenza, il bisogno di sentirsi autonomo, il bisogno di esplorare l’esplodere di una nuova sensorialità mai sentita prima, rappresentano i più importanti momenti della “sfida adolescenziale”.
L’accettazione infatti di nuovi modi di sentirsi e di nuove parti di se’ non è sempre approvata o sostenuta dalla famiglia e questo rappresenta un vero e proprio momento di solitudine per gli adolescenti.
Quando questa difficoltà a ricevere approvazione da parte della famiglia viene percepita come divieto dagli adolescenti, comincia un vero e proprio momento di sospensione del processo di crescita, prima definito “stallo”.
L’adolescente comincia un’analisi quando incontra questo “stallo” e per motivi del tutto diversi rispetto a quelli di un bambino o di un adulto. La questione adolescenziale trova una sola via d’uscita che è la conquista di una certa autonomia o separatezza dalla famiglia.
Questo obbiettivo tuttavia non è facilmente percepibile dall’adolescente in crisi che si confonde tra la paura di non portacela fare da solo ed il bisogno di allontanarsi dal mondo familiare.
Lo psicologo per l’adolescente dovrebbe pertanto assumere un ruolo o funzione non genitoriale.
Cambia lo scopo dell’analisi così come cambia la modalità relazionale in seduta.
L’adolescente non cerca un educatore ma qualcuno che possa accogliere quelle sue idee così discusse.
L’adolescenza, intesa come nuova nascita rappresenta la nascita di nuovi bisogni di indipendenza e di autonomia.
Questa richiesta viene espressa dall’adolescente attraverso il proprio corpo. Le crescenti pulsioni e la nuova sensorialità pongono il corpo al centro dell’attenzione ma soprattutto pongono l’altro in condizione di essere visto come un giudice.
La stessa conflittualità provata per l’ambiente familiare è quella stessa rivalità provata verso quel giudice. Il lavoro con l’adolescente in analisi è un lavoro che si prefigge di promuovere la sua indipendenza.