Compagno adulto
Il sostegno del compagno adulto è un utile intervento psico-sociale rivolto principalmente all’età adolescenziale ed in particolare a quei giovani che non riescono a stabilire relazioni soddisfacenti con il mondo extrafamiliare.
Questa condizione, che relega il giovane in una sorta di dipendenza familiare, consiste nell’impossibilità di riscoprire i propri reali interessi e di riorganizzarsi per poterli coltivare. Stiamo parlando di un range di difficoltà molto ampio.
A richiedere il “compagno adulto” possono essere infatti adolescenti molto diversi tra loro:
- adolescenti che denotano difficoltà legate alla scarsa socievolezza, alla timidezza, ad un eccessivo bisogno di riservatezza e che possono attraverso la relazione col compagno adulto riattivarsi e risvegliare i propri desideri.
- adolescenti che percepiscono di aver bisogno di aiuto ma che a causa di inibizioni personale o difficoltà economiche non riescono ad intraprendere un percorso di “analisi personale”.
- adolescenti che presentano malattie croniche come autismo, ritardi dello sviluppo cognitivo, o altre sindromi in funzione delle quali risulta importante migliorare le competenze sociali e l’adattamento della persona in un contesto di vita reale.
È importante sottolineare che il lavoro del compagno adulto non si esaurisce esclusivamente nell’apprendimento di strategie adattive. Questa figura infatti svolge una funzione di “Io-Ausiliario” in grado di riconoscere, tollerare ed elaborare i continui passaggi dalla realtà interna a quella esterna della persona allo scopo di fornire sostegno e restituire significati sul funzionamento profondo di questa stessa. Il compagno adulto svolge quindi la funzione specifica del “fare e pensare insieme” e si colloca in un’area possibilmente da integrare all’interno delle diverse attività di cura.
Obiettivi
- Offrire ai ragazzi con disagio psico/sociale l’opportunità di costruire una relazione significativa di sostegno, accompagnamento e rispecchiamento attraverso la condivisione, necessaria per limitare contrastare il rischio di ritiro sociale in adolescenza.
- Mediazione tra minore, famiglia e istituzioni.
- Supporto nell’accesso alle principali agenzie di socializzazione, tipiche della fascia d’età.
- Lavoro di rete con le risorse del territorio.
- Rafforzamento della rete sociale primaria (familiare) e secondaria (amicale).
Modalità
L’incontro tra il compagno adulto e l’utente avviene per visita domiciliare. Durante il primo colloquio di consultazione si stabiliranno quindi la cadenza e la periodicità degli incontri che consisteranno nello svolgimento di attività al di fuori dell’ ambiente familiare e delle mura domestiche.
Sarà l’utente a scegliere le attività da svolgere ed il compagno adulto a valutarne la fattibilità assieme alla famiglia.