Infant observation
L’infant observation è una particolare attività di osservazione del bambino che, con modalità del tutto naturali e senza procedure sperimentali, permette di conoscere come un neonato cresce nella sua famiglia e di assistere alla sorprendente comunicazione emozionale della coppia madre-bambino che avviene sul livello non verbale.
Si tratta da parte dell’osservatore di visitare un neonato e la sua mamma a casa loro ed assistere allo sviluppo affettivo e mentale della relazione.
Vi è dunque un neonato con la sua mamma e il suo papà in un qualsiasi giorno, in una qualsiasi casa. L’osservazione avviene in un orario opportuno per la madre e per il padre del neonato; da parte dell’osservatore è necessario un profondo rispetto delle abitudini e della cultura della famiglia e dedizione al compito che persegue: conoscere un neonato e apprendere da quei genitori il loro stile di allevamento e di educazione.
L’infant observation consente di assistere alla comprensione di un neonato, di come si relaziona con la madre e di come diventa un soggetto che si esprime e si adatta alle varie situazioni della vita quotidiana (mentre è allattato, in braccio alla sua mamma, quando è pulito, se vocalizza, insieme a lei e senza di lei, col papà, con fratelli e sorelle ecc.).
L’infant observation consente all’osservatore di mettersi in contatto con i vissuti emotivi della coppia madre/bambino ed alla coppia madre/bambino di creare un’area di “rispecchiamento” nella quale osservarsi attraverso gli occhi dell’osservatore, così da riscoprire quelle sfumature della loro relazione altrimenti invisibili.
Perché farne richiesta
In un momento di vita che designa non solo la nascita di un bambino ma anche quella di una madre, avviene uno sconvolgimento della vita emotiva delle persone coinvolte dal lieto evento. Tale sconvolgimento è sempre definito con accezione positiva ma spesso per la realtà interna della madre le cose non sono soltanto belle ma anche più complesse. Le nuove responsabilità in primis, che rimettono in gioco il senso di sicurezza e di stabilità delle mamme e l’identificarsi con il ruolo di madre poi, rappresentano importanti obbiettivi da raggiungere che a volte possono sembrare degli ostacoli insormontabili.
Quella di affiancare ad uno dei momenti più importanti della vita uno spazio per pensare alle proprie emozioni (rappresentato dall’incontro con lo psicologo) e per prenderne coscienza grazie all’ascolto attivo dello psicologo, è una possibilità da non sottovalutare.
- In alcune situazioni particolari in cui la gravidanza viene sentita dalla madre come un evento per cui non si è pronti o per il quale si sente il bisogno di un ulteriore sostegno, la presenza dello psicologo consente di stabilire uno spazio relazionale che assolve ad una funzione di sostegno e condivisione delle ansie e delle paure più difficili da condividere con i familiari o non ancora risolte.
- In casi di difficoltà riscontrate in gravidanze precedenti, o di situazioni familiari particolarmente conflittuali in cui la madre sente il clima familiare particolarmente non affine ai bisogni del bambino, uno spazio di incontro con lo psicologo, consentirebbe di mettere in luce le proprie difficoltà cosi da mettere al riparo il bambino dalla condivisione di un clima eccessivamente ansiogeno o deprivante.
- Altre situazioni in cui “l’osservazione del bambino” sia personalmente ritenuta ciò che realmente è: un’esperienza utile e arricchente.