
Dott.ssa Ilenia Campione
Disturbi del linguaggio
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Sempre più spesso si sente parlare di logopedia e molto dipende dal fatto che la nostra è una società che sta cambiando. I bambini di oggi sono esposti prima all’ambiente sociale e in questo contesto una difficoltà del linguaggio viene notata con maggiore facilità rispetto al passato.
Dal punto di vista del linguaggio spesso non c’è una buona informazione, gli stessi specialisti tendono a sottovalutare la questione rimandando quanto più possibile un intervento logopedico. Il logopedista interviene nell’apprendimento del linguaggio, a partire dai primi suoni prodotti, dalla lallazione, alle prime parole, fino all’ampliamento della frase, passando per la lettura, la scrittura, la deglutizione, e molto altro.
Le opinioni riguardo a quando occorre rivolgersi al logopedista vedono due linee di pensiero:
- ci sono genitori che tendono ad aspettare che il problema si risolva da solo, ma questo non causa altro che il consolidamento del problema;
- altri genitori si rivolgono al logopedista su consiglio di specialisti o spontaneamente preoccupati dal fatto che il bambino abbia difficoltà di linguaggio.
Se si hanno dubbi sul modo di parlare del bambino è bene leggere come avviene lo sviluppo tipico del linguaggio e verificare se il bambino ha raggiunto le fasi tipiche o se si riscontra la presenza dei campanelli d’allarme.
Se un tempo non si faceva troppo caso a un bambino di quattro anni che non parlava correttamente, ora è un fatto che non può passare inosservato e che spesso nasconde un problema, che a sua volta può avere delle conseguenze. Come afferma Silvana Quadrino, psicologa e psicoterapeuta della famiglia:
«Sui banchi di scuola, dove viene privilegiata la parola, i bambini che si esprimono poco e male possono avere problemi che limitano sia il loro apprendimento, sia il loro sviluppo emotivo: possono diventare introversi o isolarsi. Oppure, vivere come un calvario l’esperienza scolastica».
Quindi un disturbo del linguaggio può ripercuotersi sull’aspetto comportamentale ma può anche essere connesso a difficoltà di apprendimento alla scuola primaria. L’intervento immediato è importante per il futuro rendimento scolastico perchè può prevenire innanzitutto una successiva difficoltà di apprendimento ed evitare quindi una sua evoluzione. La cosa migliore è che il bambino risolva il problema prima dell’accesso alla scuola primaria.
Monitorare lo sviluppo linguistico del proprio figlio è fondamentale, e i genitori sono i primi che possono notare eventuali campanelli d’allarme, intervenendo, quando è il caso, per stimolarlo.
Quando occorre rivolgersi al logopedista?
È bene quindi rivolgersi al logopedista se il bambino:
- Non ha ancora cominciato a parlare a 2 anni
- Non sembra comprendere gli ordini, anche i più semplici, o le parole.
- Non ha una buona coordinazione.
- A due anni produce meno di 10 parole.
- A 30 mesi produce meno di 50 parole.
- Non si esprime in maniera comprensibile, soprattutto fra i 3 e i 4 anni.
- A 4 anni non pronuncia alcuni suoni (dice cudo invece di scudo; sella o tella invece di stella; simmia o timmia invece di scimmia;lana o ana invece di rana; cottello invece di coltello, ecc).
- Non ha una buona comunicazione con i suoi coetanei.
- A 4 anni inverte la sequenza di sillabe all’interno della parola (saca invece di casa, poto invece di topo, ecc)
- Parla usando solo due sillabe.
- Non socializza con gli altri bambini.
- Non sa disegnare e ha una cattiva coordinazione.
- Non deglutisce bene.
- Respira solo utilizzando la bocca.
Se si presentano queste situazioni è bene che il bambino venga valutato, monitorato ed eventualmente seguito da uno specialista.