Disturbi del linguaggio in età evolutiva
Nell’ambito dei disturbi del linguaggio si riconoscono due categorie:
- i Disturbi di linguaggio “Secondari”, che si presentano in associazione a un disturbo di origine primaria (deficit neuromotori, cognitivi, sensoriali ecc.);
- i Disturbi Specifici di Linguaggio (DSL), che non dipendono da altri deficit e si presentano con una compromissione specifica dell’abilità di linguaggio.
Il Disturbo specifico del linguaggio (Developmental Language Impairment o disfasia) viene considerato il più comune disturbo dello sviluppo.
Nel bambino con disturbo specifico del linguaggio, la normale acquisizione del linguaggio è alterata fin dalle prime tappe dello sviluppo.
I disturbi specifici dell’acquisizione dell’eloquio e del linguaggio presentano come sequele dei disturbi associati, quali ad esempio la difficoltà nella lettura e scrittura, problemi nelle relazioni interpersonali e disturbi comportamentali ed emozionali.
EPIDEMIOLOGIA
I disturbi specifici del linguaggio riguardano il 5-7% della popolazione in età prescolare.
Più del 50% dei bambini affetti da disturbo specifico del linguaggio presenta un disturbo dell’apprendimento scolastico (il 30-40% dei bambini con Disturbo Specifico dell’Apprendimento –DSA, ha avuto, in epoca infantile, un disturbo specifico del linguaggio).
DEFINIZIONE
Secondo la Classificazione ICD-10 (Classificazione Statistica Internazionale delle Malattie e dei Problemi Sanitari Correlati-Decima Revisione) i disturbi specifici del linguaggio sono caratterizzati da:
- Ritardo nella comparsa e nel successivo sviluppo del linguaggio,
- Evidenti profili anomali con sviluppi differenziati nell’uso di una stessa flessione per funzioni grammaticali diverse,
- Frequenza anormale di errori (errori tipici di fasi più precoci dello sviluppo tipico),
- Errori anomali (non tipici) e presenza di plateau nello sviluppo.
Secondo il DSM V (Manuale statistico e diagnostico delle malattie mentali – quinta edizione) i disturbi del linguaggio si definiscono come:
Difficoltà persistenti nell’acquisizione e nell’uso del linguaggio attraverso diverse modalità (ad esempio parlato, scritto, segni ecc.) dovute a deficit di comprensione o di produzione che includono i seguenti:
- Vocabolario ridotto
- Struttura frasale limitata
- Difficoltà nella formazione del discorso.
Le abilità linguistiche sono sostanzialmente e quantitativamente al di sotto di quelle attese per l’età, risultando in limitazioni funzionali nell’efficacia comunicativa, nella partecipazione sociale, nei risultati scolastici o nelle prestazioni lavorative, isolatamente o in combinazione.
L’esordio dei sintomi avviene nello sviluppo precoce. Le difficoltà non sono da attribuire a deficit uditivi o sensoriali d’altro tipo, a disturbi motori, o ad altre condizioni mediche o neurologiche e non possono essere spiegate meglio dalla disabilità intellettiva o dal ritardo globale dello sviluppo.
Neuropsichiatra infantile